I musei di Ascoli Piceno: il Museo dell’Alto Medioevo
Il più recente dei musei di Ascoli Piceno, il Museo dell’Alto Medioevo, è ospitato presso il Forte Malatesta, imponente edificio – una delle architetture fortificate rinascimentali più importanti e spettacolari in Italia e uno dei siti monumentali più affascinanti della città – che ha subìto nel corso dei secoli numerose trasformazioni: nato infatti come luogo di culto e di preghiera, è stato adattato dall’architetto Antonio da Sangallo il Giovane in un poderoso fortilizio per volontà di Papa Paolo III Farnese (1549).
Riaperto dopo un lungo e complesso intervento di restauro, il Forte Malatesta di Ascoli Piceno ospita oggi numerose mostre temporanee di arte contemporanea mentre al terzo piano, dal mese di Marzo del 2013, hanno trovato una loro definitiva collocazione i reperti altomedievali provenienti dalla città di Ascoli, dal territorio di Acquasanta e dal borgo di Castel Trosino, piccolo centro molto vicino alla città, dove nel 1902 fu rinvenuta un’intera Necropoli longobarda al cui interno sono state ritrovate centinaia di sepolture dotate di ricchi corredi funerari che furono trasferiti a Roma per essere esposti al Museo dell’Alto Medioevo allestito presso l’Eur.
Un accordo tra il Comune di Ascoli, il Ministero per i Beni Culturali e la Soprintendenza ai Beni Archeologici delle Marche ha consentito il parziale rientro di alcuni corredi maschili e femminili che evidenziano la raffinatezza conseguita dagli artigiani dell’epoca nella lavorazione dei metalli e dell’oro: armi, finimenti per cavalli, collane, orecchini e anelli rivelano una tecnica di straordinaria bellezza; gli strumenti multimediali inseriti all’interno della struttura museale consentono di approfondire in modo coinvolgente la conoscenza dei singoli pezzi attraverso immagini e schede che ne ricostruiscono la funzione e la provenienza.
Il Museo dell’Alto Medioevo di Ascoli Piceno è quindi un luogo dedicato all’archeologia in grado di far vivere al visitatore un appassionante viaggio nel passato avvalendosi di sofisticati strumenti tecnologici.
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AUTORE: Prof. Stefano Papetti, critico e storico dell’arte